gomìtolo
Indicesm. [sec. XIII; dal latino glomus sul modello di gomito].
1) Confezione nella quale vengono posti in commercio i filati d'aguglieria per poter essere lavorati con i ferri o all'uncinetto. Di peso che varia generalmente dai 20 ai 50 g, il gomitolo viene formato sulla gomitolatrice.
2) Per estensione, viluppo di forma tondeggiante: fare un gomitolo di una cravatta, degli abiti. In particolare, in veterinaria si usa l'espressione gomitolo di pelo per indicare l'agglomerato di peli che i gatti ingoiano quando si puliscono e che non vengono vomitati o eliminati con le feci ma che si localizzano allo stomaco e all'intestino. Questo inconveniente è molto frequente e si riscontra in particolar modo nei gatti a pelo lungo. La sintomatologia è caratterizzata da mancanza di appetito, vomito e, nei casi più gravi, da anoressia e perdita di peso. La terapia consiste nella somministrazione di lassativi o di prodotti specifici.
3) Lett., intrico, groviglio: “non ho voglia / di tuffarmi / in un gomitolo / di strade” (Ungaretti).