frenologìa

sf. [sec. XIX; freno-+-logia]. Teoria neuropsicosomatica, ideata e sostenuta da F. G. Gall verso la fine del sec. XIX, che localizzava le varie facoltà psichiche dell'uomo in precise zone della corteccia cerebrale. Lo sviluppo evolutivo di tali centri, proporzionale a quello delle singole facoltà, veniva valutato dalla conformazione di corrispondenti zone della teca cranica. Di conseguenza l'esame dei particolari morfologici del capo (linee, depressioni, bozze) permetteva di risalire alla determinazione delle qualità della psiche e della personalità dell'individuo. Questa dottrina, allora di grande interesse, è stata del tutto superata dalle moderne acquisizioni anatomiche; al suo ideatore resta tuttavia il merito di aver anticipato, sia pure su basi errate, la teoria delle localizzazioni cerebrali neurologiche (riguardanti cioè i movimenti, la sensibilità, i sensi, le funzioni della vita vegetativa) e dell'antropologia patologica.

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