Lessico

agg. e sm. (pl. f. -gie). Della Frigia; abitante o nativo della Frigia; lingua della Frigia; berretto frigio. In poesia, sinonimo frequente di troiano.

Musica

Nella teoria musicale greca, modo frigio è quello il cui tetracordo è caratterizzato dalla successione di tono-semitono-tono nel genere diatonico; potrebbe cioè corrispondere a una scala compresa fra re e re (senza alterazioni). Nei modi gregoriani corrisponde al terzo modo (da mi a mi). L'uso moderno del termine va riferito a questa seconda accezione, che fa del modo frigio una sorta di variante di mi minore privo di alterazioni.

Arte

I monumenti più noti dell'arte frigia, che si sovrappose a quella ittita nel massiccio centrale dell'Asia Minore, e che va dal sec. VIII al VI a. C., sono le facciate di pietra scavate nella roccia (Aslankaya, Kalekapi, Città di Mida), spesso sormontate da un timpano con leoni rampanti o da una nicchia con la figura di Cibele. I grandiosi tumuli sepolcrali di Gordio hanno restituito calderoni e situle bronzee, talora importati dall'Urartu e dall'Assiria, e mobili di legno riccamente intarsiati. Caratteristici motivi decorativi geometrici ornano anche le lastre di terracotta dipinta (Gordion, Pazarli) e la ceramica, influenzata da quella greca, che si distingue in protofrigia, con anfore a tre manici decorate da figure stilizzate di animali e alberi, frigia matura, estesa a tutta l'Asia Minore, con caratteristiche brocche a lungo becco, tardofrigia, in cui ritorna, semplificata, la decorazione ad animali stilizzati. Motivi iconografici greci compaiono insieme ad alcuni assiri (cervidi affrontati araldicamente ai lati di un albero) anche in lastre di terracotta dipinta di Pazarli. Nella statua di divinità femminile tra due piccoli musicanti da Bogazköy (Ankara, Museo), primo importante esempio di scultura frigia del 600 a. C. ca., le influenze greche si uniscono a quelle mesopotamiche.

Linguistica

Lingua indeuropea parlata in Anatolia, il frigio è attestato da glosse di antichi scrittori greci, da toponimi e soprattutto da oltre un centinaio di iscrizioni in caratteri greci. Un esiguo gruppo di queste risale ai sec. VII-VI a. C. (iscrizioni paleofrigie, che presentano la separazione delle parole), mentre la maggior parte è dei primi secoli dell'era volgare, specialmente dei sec. II-III d. C., e non presenta separazione delle parole (iscrizioni neofrigie).

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