flàmine

sm. [sec. XIV; dal latino flamennis]. Sacerdote sacrificante nell'antica religione romana. Si avevano flamini addetti a una curia (flamen curialis), a una corporazione, o a un qualsiasi gruppo collegato da un culto comune. Voluti da Anco Marcio, i flamini erano 15 sacerdoti compresi nel collegio dei pontefici e incaricati del culto di 15 rispettive divinità da cui essi prendevano il nome. Si distinguevano in questo corpo sacerdotale tre flamini maggiori: il flamine Diale, addetto al culto di Giove; il flamine Marziale, di Marte; il flamine Quirinale, di Quirino. Non si conoscono tutti i nomi dei 12 flamini minori; ecco quelli noti: Carmentale, Falacer, Florale, Furrinale, Pomonale, Volturnale, Volcanale, Palatuale, Ceriale. I tre flamini maggiori dovevano essere d'estrazione patrizia. In epoca imperiale si aggiunsero i flamini destinati al culto dell'imperatore defunto; erano chiamati col nome dell'imperatore: flamen Augustalis, Claudialis, ecc.

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