falsificazióne

sf. [sec. XIX; da falsificare]. Atto ed effetto del falsificare. Per il diritto, vedi falso. In etologia, falsificazione del segnale, emissione di un segnale ingannevole, da parte di un animale, con funzione protettiva od offensiva. Anche mimetismo. § Falsificazione di opere d'arte, sono considerate tali (o anche semplicemente falsi) le riproduzioni o imitazioni di opere d'arte eseguite a scopo fraudolento, e le contraffazioni ottenute usando particolari “truccature”: acidi per imitare la corrosione dei marmi; patina artificiale per i bronzi; fori per simulare quelli dei tarli nei legni; cemento e sabbia per imitare le incrostazioni di vasi o statuine fittili. Falsificazioni sono note già in età romana col diffondersi, alla fine della Repubblica, del collezionismo di opere d'arte: talvolta a copie modeste erano apposti nomi di artisti famosi. Nel Rinascimento anche grandi artisti imitarono, non sempre in buona fede, opere d'arte classica: a questa epoca risalgono molti ritratti di personaggi di età romana (tra cui quelli della serie dei “dodici Cesari”), alcuni dei quali furono in seguito creduti antichi. Molto frequenti le falsificazioni di monete e di iscrizioni, anche a opera di umanisti (tra i quali si ricordi Pirro Ligorio), a sostegno delle loro ipotesi. Nel sec. XVIII la risonanza delle scoperte di Pompei e di Ercolano portò anche alla falsificazione di pitture: falsario famoso fu G. Guerra, scolaro del Solimena a Napoli. In seguito i falsi si estesero anche alle antichità orientali ed egiziane e alla preistoria e all'antropologia (ciottoli incisi di Glozel presso Vichy; resti umani fossili di Piltdown). Già nell'Ottocento si costituirono collezioni di falsi o imitazioni (gemme false del principe Poniatowski; imitazioni neoclassiche di oreficerie antiche della collezione Castellani, oggi al Museo di Villa Giulia). Tra i falsi più famosi, i rilievi antichi del romano Monti (inizio sec. XIX), la cosiddetta tiara di Saitaferne in lamina aurea, acquistata nel 1896 dal Museo del Louvre e rivelatasi opera moderna di un incisore di Odessa; le opere greche ed etrusche di Alceo Dossena. Alcune opere d'arte sono ancora discusse per quanto riguarda la loro autenticità. In epoca moderna la falsificazione di opere del passato e contemporanee ha assunto proporzioni preoccupanti e tali da indurre il mercato e il collezionismo pubblico e privato a tutta una serie di misure (perizie, autenticazioni, analisi chimiche e radiologiche) atte a garantire l'effettiva autenticità dell'opera.

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