elettrònico
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Lessico
agg. (pl. m. -ci) [sec. XX; da elettrone]. Relativo agli elettroni e all'elettronica: componenti elettronici; musica elettronica; configurazione elettronica di un atomo, modo in cui sono ripartiti gli elettroni nei diversi strati dell'atomo.
Industria elettronica
L'industria elettronica è stata considerata, fino a tempi recenti, come una branca di quella elettrotecnica, genericamente definita come quell'insieme di attività relative alla generazione, al trasporto, alla trasformazione e all'utilizzazione dell'energia elettrica; tuttavia, negli ultimi anni, la rilevanza delle applicazioni relative alla manipolazione di informazioni ha fatto sì che essa venisse ritenuta sempre più un'industria autonoma. Il suo massimo sviluppo si è avuto dapprima negli Stati Uniti che, nel 1984, producevano il 50% dei sistemi elettronici venduti nel mondo, contro il 40% del Giappone e il 10% dell'Europa. Nella seconda metà degli anni Ottanta, tuttavia, mentre gli USA continuavano a detenere la loro superiorità nel campo dei calcolatori, dei componenti e delle telecomunicazioni, nel campo dei personal computer e dell'elettronica di largo consumo, si sono fatte spazio, con crescente aggressività, le imprese giapponesi che hanno sottratto quote di mercato alle concorrenti americane ed europee. Tra queste vanno ricordate la Fujitsu, la Hitachi e, soprattutto la NEC; nel campo dei computer portatili la Toshiba, mentre la Sony e la Sanyo ricoprono un ruolo importante anche nel settore dell'elettronica di largo consumo (alta fedeltà, televisori, videoregistratori, radio ecc.). In particolare nel campo dei personal computer la concorrenza si è estesa ai Paesi orientali emergenti come Cina, Taiwan, Hong Kong, Corea e anche India. Inizialmente questi Paesi producevano solo componenti per conto delle grandi aziende statunitensi ed europee, poi hanno acquisito la tecnologia e i brevetti necessari a produrre sia componentistica microelettronica sia prodotti assemblati. La produzione di massa per un mercato mondiale, unita a un'ampia disponibilità di manodopera, ha scatenato una concorrenza senza precedenti che nel giro di pochissimi anni ha abbattuto i costi dei prodotti di oltre il 90%. Se gli Stati Uniti riescono comunque a resistere per via dei numerosi di brevetti che ancora detengono, lo stesso non può dirsi dell'Europa che ormai ha quasi completamente abbandonato il processo produttivo per limitarsi a distribuire prodotti di provenienza orientale.