ecchìmosi o ecchimòsi
sf. [sec. XIX; dal greco ekchýmōsis, versamento di sangue]. Versamento di sangue negli interstizi dei tessuti per soluzione di continuità dei vasi ivi contenuti. Può interessare la cute, le mucose e le sierose. A livello cutaneo le ecchimosi sono caratterizzate da macchie violacee dovute a stravasi ematici della cute o del tessuto sottocutaneo per contusioni o altri insulti traumatici, a volte sono apparentemente spontanee. In alcune malattie emorragiche possono essere estremamente diffuse e dare alla cute un aspetto particolare (pelle di leopardo). Nelle donne talora può manifestarsi una particolare tendenza alle ecchimosi cutanee dovuta a eccessiva sottigliezza della pelle non associata a emorragie mucose o a fragilità capillare (ecchimosi abituale del sesso femminile). In seguito alla deposizione di pigmenti derivati dall'emoglobina la cute assume un aspetto prima rosso-viola, poi verdastro, quindi giallo-bruno. L'ecchimosi ha inoltre importanza in medicina legale quale indice di reazione vitale e per la determinazione di alcune modalità di morte.