drone

Aeromobile a pilotaggio remoto. Si tratta di un dispositivo volante contraddistinto dall’assenza fisica del pilota. Il volo può essere controllato dal computer di bordo o da un operatore che lo manovra direttamente da una postazione a terra. Generalmente abbreviati come APR, i droni vengono classificati, oltre che per il loro utilizzo, anche in base a parametri di volo come quota, raggio operativo e peso massimo trasportabile. Il loro uso militare si è consolidato durante la Guerra fredda, con la fine del conflitto in Vietnam, anche se il primo prototipo funzionante risale al 1916. Durante il primo dopoguerra, sfruttando l’imponente sviluppo tecnologico seguito al conflitto, varie aziende avanzarono progetti di conversione di modelli aerei in aeromobili senza pilota che potevano essere lanciati da navi da guerra e controllati da un autopilota. Oggi i droni hanno un importante utilizzo in ambito civile per la loro capacità di monitorare emergenze e calamità naturali, agevolando ricerche e operazioni di soccorso ed effettuando ampie ricognizioni in tempi rapidi. Alcune grandi compagnie di commercio elettronico, come per esempio Amazon, hanno iniziato inoltre a prendere in considerazione l’uso di droni per la consegna a domicilio dei prodotti. Invisibili a occhio nudo grazie alla capacità di volare a grandi altezze, sono ampiamente sfruttati nel pattugliamento di perimetri e confini – un esempio è rappresentato dall’uso massiccio che ne fanno gli Stati Uniti lungo il confine con il Messico –, al fine di arginare fenomeni diversi, come l’immigrazione clandestina e il traffico di stupefacenti. In campo militare sono particolarmente utili in sostituzione degli aerei in operazioni che potrebbero risultare pericolose o economicamente dispendiose, anche per la loro capacità di operare in zone impervie e di colpire con precisione obiettivi in movimento. Negli ultimi anni si è infine diffuso l’uso di piccoli droni a fine ludico o per effettuare riprese aeree.