disgiuntivo

agg. [sec. XVI; da disgiunto]. Che serve a disgiungere. § Congiunzioni disgiuntive, congiunzioni (o, ovvero, oppure) che coordinano, opponendoli o comunque distinguendoli più o meno energicamente, gli elementi di una proposizione o più proposizioni tra loro. Anche le proposizioni introdotte da queste congiunzioni si chiamano disgiuntive: dirò quello che penso o me ne andrò. In correlazione oltre a o...o si usa anche sia...sia, vuoi...vuoi. In latino l'uso delle diverse congiunzioni disgiuntive comporta una sfumatura di significato. Solitamente la congiunzione disgiuntiva aut coordina termini sostanzialmente diversi e che si escludono a vicenda; vel, che è un antico imperativo del verbo volo, esprime una differenza più lieve, sen o sive, tendono piuttosto a correggere il concetto precedente. § Ragionamento disgiuntivo, nella logica scolastica, un procedimento deduttivo del tipo: “O sei buono o sei cattivo; ma sei buono; dunque non sei cattivo”; oppure: “O sei buono o sei cattivo; ma non sei cattivo; dunque sei buono”. Qui la disgiunzione che serve da premessa è, ovviamente, di tipo esclusivo. Per la logica matematica, vedi disgiunzione.

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