discendènza

sf. [sec. XVI; da discendere]. Legame, socialmente riconosciuto, esistente fra un individuo e i suoi avi: una persona di illustre discendenza; per estensione, l'insieme dei discendenti: la discendenza di Adamo, tutti gli uomini. § La discendenza è in primo luogo un fatto biologico, ma nessun popolo la intende unicamente in questo senso, poiché, per esempio, la paternità sociale non coincide sempre con quella fisiologica (adozione, matrimonio “col defunto”, avunculato). Se si tenesse conto di tutti gli antenati biologici, alla decima generazione ascendente si avrebbe un numero troppo elevato di antenati per tenerne conto, e perciò non si segue più la discendenza biologica che è bilineare, ma si adotta un sistema di computo unilineare, cioè considerando la discendenza solo in linea paterna e attraverso individui di sesso maschile (discendenza patrilineare) oppure solo in linea materna e attraverso ascendenti di sesso femminile (discendenza matrilineare). Alcuni gruppi hanno adottato un tipo di discendenza bilaterale, per cui associano l'individuo a parenti sia paterni sia materni, ma limitatamente a tutti i maschi ascendenti del padre e a tutte le femmine ascendenti della madre. Inoltre si riscontra anche la discendenza unilineare doppia, per cui secondo la linea paterna si trasmettono alcuni diritti e prerogative, e secondo la linea materna se ne trasmettono altri.

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