densìmetro
sm. [sec. XIX; da denso+ -metro]. Apparecchio per misurare la densità di fluidi o di solidi; tipi particolari sono la bilancia di Archimede, la bilancia di Mohr-Westphal e i picnometri. I tipi più semplici, chiamati spesso areometri, sono i densimetri a volume costante e i densimetri a peso costante. I densimetri del primo tipo, atti alla misurazione della densità di solidi, sono costituiti da un cilindro metallico C portante sull'estremità superiore, a forma di cono, un piattello P e all'estremità inferiore, pure a cono, un cestello Q; cilindro e cestello vengono immersi in acqua per eseguire le misurazioni. Sull'asta di sostegno del cono superiore è incisa una tacca di riferimento I. Per effettuare la misurazione, si poggiano dapprima sul piattello masse m₁ tali da ottenere l'affioramento in I, poi l'oggetto di cui si vuole determinare la densità, sostituendo le masse m₁ con le masse m₂ necessarie per ottenere nuovamente l'affioramento in I; poi si sposta il corpo in studio dal piattello al cestello inferiore e si carica il piattello con masse m₃ per ottenere l'affioramento. In accordo con il principio di Archimede, si ricava la densità relativa dell'oggetto dalla relazione dr=(m₁-m₂)/(m₃-m₂) che esprime il rapporto tra la massa del corpo e la massa dell'acqua spostata. Il densimetro a peso costante è adatto, invece, alla misurazione della densità di liquidi. È costituito da un galleggiante con una zavorra all'estremità inferiore e graduato nella parte superiore; il galleggiante viene immerso nel liquido del quale si vuole determinare la densità. Per il principio di Archimede il densimetro assumerà quella posizione di parziale immersione per cui il suo peso eguaglia la spinta di Archimede; sulla scala graduata si leggerà direttamente la densità in corrispondenza della superficie libera del liquido. A seconda della scala su essi incisa, si distinguono vari tipi di densimetro, quali, per esempio, gli alcolometri, e il densimetro Baumé, direttamente tarato in gradi Baumé.