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prep. semplice propria [sec. XII; dal latino de ab]. Davanti a vocale non si elide, salvo in alcune loc., come d'altro lato, d'altra parte, d'altronde, d'ora in poi e sim. Usato come prefisso, raddoppia la consonante iniziale della parola a cui si unisce (per esempio, dabbene, daffare, dappoco, dapprima). In unione con l'articolo determinativo si fonde con esso dando luogo alle prep. articolate. § Sia nella forma semplice sia in quella articolata introduce i seguenti complementi: 1) Agente e causa efficiente: è stimato da tutti; la casa fu distrutta dal fuoco. 2) Causa: batteva i denti dal terrore. 3) Moto da luogo: vengo da Parigi. 4) Moto a luogo: vado da mia madre. 5) Moto per luogo: per andare a Roma si passa da Firenze. 6) Stato in luogo: sono dal barbiere; da queste parti piove spesso. Ha valore locativo seguito da un nome proprio di persona o appellativo nelle insegne di ristoranti, trattorie e sim.: pizzeria “da Peppino”. 7) Distanza: il pae se dista un chilometro dal mare. 8) Separazione o allontanamento: la diga divide il porto dal mare aperto; allontanare un ragazzo dalle cattive compagnie. 9) Origine o provenienza: discende da un'antica famiglia; Fra' Giacomino da Verona. 10) Tempo, col significato di durata, decorrenza: lavoro qui da un anno; fin dall'inizio non mi è piaciuto. 11) Mezzo: lo conosco dalla voce. 12) Fine o scopo: cane da guardia. 13) Limitazione: sordo da un orecchio. 14) Qualità: un ragazzo dall'intelligenza pronta. 15) Stima o prezzo: un uomo da poco; una moto da un milione. 16) Modo o maniera: agire da persona onesta; combattere da eroe. Premesso a un pron. personale, ne rafforza il significato: lo farò da me. § In funzione predicativa, indica l'età, la condizione, l'ufficio: da giovane, da studente; fungere da segretario. Preceduto da un sostantivo ha valore di “degno, proprio di”: gesto da villano; una casa da principe; sono cose da matti. In correlazione con la prep. a indica passaggio, movimento reale o figurato da un luogo o da un momento a un altro, da una condizione a un'altra: trasferirsi da Milano a Venezia; passare da una questione all'altra. Indica anche una quantità approssimativa: costerà dalle venti alle venticinquemila lire. § Seguito da un verbo all'infinito, introduce una proposizione consecutiva o finale: si è comportato così bene da meritare un premio; dammi qualche cosa da mangiare; uova da bere. In unione col verbo essere, espresso o sottinteso, esprime un'idea di dovere, necessità, convenienza: un film da vedere; un libro da meditare. § Concorre alla formazione di molte loc. avv. e prepositive: da vicino, da lontano, da parte; di qua da; di là da, fuori da, ecc. Da basso, vedi dabbasso; da capo, vedi daccapo; da lato, vedi dallato; da vero, vedi davvero. Tra gli usi non corretti, ma invalsi, della prep. da si segnalano espressioni come: festa da ballo, biglietto da visita (anziché festa di ballo, biglietto di visita), macchina da scrivere, da cucire (anziché nelle forme corrette di macchina per scrivere, per cucire).