cristiano-sociali, partiti-

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denominazione assunta dalle formazioni politiche, o dalle correnti partitiche, che tendono a risolvere le questioni sociali sulle basi etiche del cristianesimo. Il primo partito cristiano-sociale venne fondato in Germania nel 1878 dal pastore protestante A. Stöcker; nel 1880 in Austria sorse, in antitesi alle dominanti tendenze liberali, una formazione analoga, che nel 1897 divenne arbitra del municipio di Vienna e costituì un polo di attrazione per i vecchi gruppi clericali e per larghe masse contadine e che alle elezioni del 1907 ottenne 97 seggi in Parlamento, diventando il più forte partito dell'Impero austro-ungarico. In seguito alla disgregazione della duplice monarchia, il partito cristiano-sociale si dichiarò decisamente repubblicano e assunse il governo (1920) insieme ai pangermanisti (cancelliere federale fu, dal 1922 al 1924 e dal 1926 al 1929, I. Seipel). Analoghi partiti sorsero nel primo dopoguerra in Cecoslovacchia (1919) e in Ungheria dove, dopo scissioni e alterne vicende, si fusero con altre formazioni politiche. In Belgio, il Partito cristiano-sociale (Parti Social Chrétien-Kristeljke Volkpartij) si è ricostituito nel 1945 sul ceppo dell'antico partito cattolico e, organizzato come i partiti democratici cristiani, si caratterizza per il programma spiccatamente sociale e l'impegno europeistico e raccoglie numerose adesioni anche fra i non cattolici, sia valloni sia fiamminghi. Anche in Germania l'Unione cristiano-sociale (Christlich-Soziale Union, CSU), sorta in Baviera alla fine della II guerra mondiale, riunisce cattolici e protestanti e forma con la CDU (Christlich-Democratische Union) un unico gruppo parlamentare al Bundestag. In Italia cristiano-sociale si chiamò un piccolo partito, organizzato da Gerardo Bruni nel secondo dopoguerra, che alle elezioni del 2 giugno 1946 per l'Assemblea Costituente ottenne un seggio, ma che alle politiche del 18 aprile 1948 ebbe solo 73.000 voti (0,3%) senza conquistare alcun seggio. Vedi anche Democrazia Cristiana.

R. Havard de la Montagne, Histoire de la démocratie chrétienne de Lamennais à George Bidault, Amiot-Dumont, 1948; H. Rollet, L'Action Sociale des Catholiques en France, Parigi, 1950; M. Einaudi, Christian Democracy in Italy and France, South Bend (Indiana, U.S.A.), 1952; A. De Gasperi, Studi e appelli della lunga vigilia, Bologna, 1953; F. Magri, La democrazia cristiana in Italia 1897-1954, 2 voll., Milano, 1954; G. Tupini, I democratici cristiani, Milano, 1954; M. Vaussard, Storia della Democrazia Cristiana, Bologna, 1956; M. P. Fogarty, Christian Democracy in Western Europe, Londra, 1957; A. Simon, Il partito cattolico belga 1830-1945, Roma, 1964; A. Diamant, I cattolici austriaci e la prima repubblica (1918-1934), Roma, 1965; L. Bedeschi, La sinistra cristiana e il dialogo con i comunisti, Parma, 1966; A. Bernassola (a cura di), Democrazia Cristiana realtà internazionale, Roma, 1968; C. De Mita, Democrazia Cristiana. Partito Popolare, Roma, 1989.

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