cravatta
IndiceLessico
Sf. [sec. XIX; dal croato hrvat, croato, tramite il tedesco dialettale krawat].
1) Elemento dell'abbigliamento maschile consistente in una striscia di stoffa sagomata in modo da avere la parte centrale più stretta, mentre i lembi si allargano verso il fondo e terminano a punta. Viene annodata sulla camicia in modo che il nodo si trovi in mezzo alle due punte divaricate del colletto (sotto cui viene fatta passare la parte centrale); cravatta a farfalla, cravatta corta con nodo a fiocco a forma di farfalla; cravatta nera, indicazione posta sugli inviti a pranzi, cerimonie e simili per indicare che è prescritto l'abito da sera.
2) In marina: A) cavo che si fa passare nella cicala dell'ancora di una imbarcazione, per tenere sospeso l'apparecchio fuori bordo e dare fondo al momento opportuno, mollando uno dei capi. B) Collo o mezzo collo, formato con cavo o catena, per assicurare il cavo di rimorchio alla struttura della nave. C) Robusta legatura, fatta con cavo di diametro opportuno, per fissare due altri cavi, o elementi strutturali, in modo che non scorrano reciprocamente.
3) Nell'industria mineraria, sin. di strettoio.
4) Nell'industria tipografica, il filetto che, in una tabella, separa il titoletto dal resto.
5) Nello sport, mossa della lotta libera consistente nel circondare con il braccio il collo dell'avversario standogli alle spalle.
Cravatta. Nobile napoletano con jabot di pizzo in un dipinto di F. Solimena (1710; Londra Heim Gallery).
De Agostini Picture Library / A. Dagli Orti
Cravatta annodata a cappio disegnata da R. Sayle.
De Agostini Picture Library
Cravatta. Fogge del sec. XIX: nel dipinto di C. Caillebotte la cravatta è un papillon.
De Agostini Picture Library/G Dagli Orti
Cenni storici
L'origine della cravatta e il suo nome stesso si fanno risalire ai Croati, che alla metà del Seicento servivano in reggimenti francesi e portavano intorno al collo una sciarpa annodata coi lembi pendenti. Alla fine del secolo l'uso della cravatta era già affermato alla corte di Luigi XIV; essa consisteva in una striscia di lino, spesso guarnita di pizzo, annodata sul davanti, ma coi lembi ancora corti. Nel sec. XVIII si preferì il jabot di pizzo , mentre durante la Rivoluzione furono di moda cravatte più larghe, avvolte a più riprese intorno al collo, bianche per gli aristocratici, nere per i rivoluzionari. Quando nell'Ottocento la moda maschile cominciò a farsi più sobria, la cravatta rappresentò l'unico elemento in cui sbizzarrirsi, nei colori e nelle forme, a volte molto complicate, dei nodi. Nell'ultimo trentennio del secolo i lembi pendenti si allungarono e al nodo a fiocco si sostituì quello a foggia di cappio , dando luogo alla lunga cravatta rimasta poi in uso, mentre la cravatta a farfalla accompagna quasi esclusivamente l'abito da sera (smoking, frac).