cornàcchia

sf. [sec. XIII; latino tardo cornacŭla, per il classico cornicŭla, dim. di cornīx-īcis]. Nome di varie specie di Uccelli Passeriformi della famiglia dei Corvidi, in particolare della specie Corvus corone, diffusa in Europa e Asia con due sottospecie. La cornacchia nera (Corvus corona corone), lunga 46 cm, con apertura alare di 85 cm, ha un piumaggio tutto nero con riflessi metallici, del tutto simile a quello dei corvi; nero è anche il becco, più robusto e adunco di quello del corvo. Distribuita in gran parte dell'Europa centro-settentrionale e in Italia settentrionale, frequenta le città, le coltivazioni, le praterie alberate, le montagne. Si ciba di rifiuti di ogni genere, di invertebrati, di piccoli vertebrati e frutta; intelligentissima, è addomesticabile; costruisce sugli alberi un nido di ramoscelli e paglia, in cui depone 4-5 uova. Del tutto simile come forme e abitudini è la cornacchia grigia (Corvus corone cornix), che si distingue per il colore grigio del dorso e del ventre. Questa sottospecie è distribuita in Europa meridionale e orientale, oltre che in Asia. In Italia è comunissima ovunque. § Con riferimento al sonoro e rauco gracchiare della cornacchia, ripetuto per alcune volte, in senso fig., persona chiacchierona, pettegola o che si compiace malignamente di fare tristi previsioni.

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