convènto

sm. [sec. XII; dal latino conventus, riunione, adunanza]. Casa o “comunità religiosa” di un ordine regolare con voti solenni, non monacali; in particolare, le case degli ordini mendicanti. In origine indicava solo il corpo morale dei religiosi; più tardi comprese anche gli edifici abitati dai religiosi (locus conventualis): entrare in convento, farsi frate o monaca; scherzoso: contentarsi di quel che passa il convento, di quello che c'è. § Il convento come domus formata esige l'erezione canonica, l'attuazione della regola nella vita comune e dell'ufficio corale. Sotto l'aspetto giuridico, il convento costituisce una personalità mista, assommando la personalità morale collegiale (corporazione) e non collegiale (fondazione). In architettura, il convento si configurò fin dall'origine come casa religiosa propria degli ordini mendicanti e si espresse con una propria tipologia architettonica. Essendo prerogativa di questi ordini (frati minori di S. Francesco d'Assisi, predicatori di S. Domenico) la partecipazione attiva alla vita sociale, i loro conventi non si pongono come organismo autonomo e autosufficiente, ma sorgono nel vivo delle zone abitate e sono aperti alle istanze del mondo circostante, pur mantenendo invariata l'organizzazione interna dei vari locali distribuiti attorno al chiostro, secondo lo schema delle coeve abbazie (vedi monastero).

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora