coalizióne
sf. [sec. XIX; dal francese coalition, dal latino coalescĕre, crescere insieme]. Unione temporanea, mirante al raggiungimento di uno scopo comune, di Stati, partiti, uomini politici e anche di imprese commerciali e industriali o di persone in genere; lega: “Far parte di un governo di coalizione repubblicana” (Gramsci); una coalizione antitrust di piccole imprese. § In campo storico si definiscono coalizione dieci alleanze antifrancesi: le prime tre (1673-1713) furono volute da Guglielmo III d'Orange per contenere il predominio francese sull'Europa ai tempi di Luigi XIV; le altre sette (1793-1815), delle quali principale artefice fu l'Inghilterra, furono indirizzate prima contro la Francia rivoluzionaria e poi contro l'impero napoleonico. Nel linguaggio politico si parla di coalizione quando due o più partiti, nessuno dei quali ha la maggioranza parlamentare assoluta, stringono fra loro un accordo ed elaborano un programma comune di governo, detto appunto di coalizione. § Regime di coalizione, in economia, la situazione in cui due o più imprese si accordano per controllare un dato ramo della produzione, instaurando in pratica un sistema di oligopolio. Tali accordi sono noti sotto la forma di pools, cartelli, sindacati, consorzi, trusts,holdings, ecc.§ Coalizione del lavoro, associazione di lavoratori o d'impresari per la difesa e l'affermazione dei propri diritti e interessi nei confronti dell'altra parte o della pubblica autorità. Il mezzo più comune per tali rivendicazioni è lo sciopero per i lavoratori e la serrata per gli impresari. La forma di coalizione come diritto è stata riconosciuta in Francia nel 1864, in Inghilterra nel 1871, in Italia nel 1889.