cirsénchisi
Redazione De Agostini
sf. [dal greco kirsós, varice+ -schisi]. Terapia sclerosante delle vene varicose. Consiste nell'iniettare nella vena varicosa una sostanza (salicilato di sodio, iodio o tetradecilsolfato di sodio) che irriti e alteri l'endotelio e gli strati sottostanti della parete vasale, provocando una venite con formazione secondaria di connettivo cicatriziale: la vena si trasforma così in un cordone fibroso impervio al sangue. La cirsenchisi è controindicata in caso di scompenso cardiaco acuto, diabete, ipertensione, arterite obliterante, nelle malattie che richiedono una prolungata degenza (in quanto può insorgere, quale complicazione, una trombosi profonda), negli ultimi mesi di gravidanza e durante l'allattamento.