chemocettóre
sm. [chemo-+(ri)cettore]. In fisiologia, formazione eccitabile che avverte i cambiamenti della composizione chimica dell'ambiente e ne trasmette l'informazione al sistema nervoso centrale sotto forma di potenziali elettrici, propagati lungo le fibre nervose sensitive e sensoriali. I più comuni chemocettori sono quelli viscerali del bulbo e dei glomi aortici e carotidei, organelli situati alla biforcazione della carotide e lungo l'arco dell'aorta, sensibili alle variazioni della pressione parziale dell'ossigeno e dell'anidride carbonica nel sangue. Quando nel sangue che irrora i glomi la concentrazione dell'O₂ è inferiore alla norma oppure la pressione parziale della CO₂ è eccessivamente elevata, dalle cellule chemocettrici partono impulsi che raggiungono i centri respiratori e li eccitano, producendo in tal modo un aumento compensatorio della frequenza e della profondità del respiro. Il sangue si arricchisce pertanto di O₂ e si libera della CO₂ fino a quando il ripristino delle condizioni normali blocca l'eccitazione dei glomi.