caricaménto

sm. [sec. XIII; da caricare].

1) L'atto del caricare: caricamento delle merci sulla nave, complesso di operazioni compiute da quando la nave è pronta a ricevere il carico a quando esso è a bordo. Dapprima il vettore deve dare al caricatore l'“ordine di prontezza”. Da quel momento decorre il tempo di stallia. Il vettore (se non è disposto diversamente) deve ricevere le merci “sotto paranco”, farle issare a bordo e provvedere al loro stivaggio; piano di caricamento, piano che serve a facilitare le operazioni di carico e scarico delle merci negli scali ferroviari, nei depositi, ecc.; caricamento di un'arma, operazione consistente nell'introdurre la cartuccia, o il proiettile e la carica di lancio, in un'arma da fuoco. Il termine viene riferito anche alla confezione di cartucce, mine e altri artifici esplodenti. Il caricamento di bossoli già sparati è detto più propriamente ricarica; densità di caricamento, la quantità d'esplosivo costipata nell'unità di volume; si riferisce particolarmente agli esplosivi da mina: maggiore è la densità di caricamento, più elevata è la dirompenza.

2) Caricamento del premio di assicurazione, aggiunta al “premio puro o matematico” per coprire le spese amministrative e produttive, procacciare un utile o per far fronte a eventuali sfasature negative fra entrate previste e reali.