cèntina
IndiceLessico
Sf. [sec. XVI; da centinare].
1) Armatura di servizio composta di elementi collegati tra loro in modo tale da formare la curvatura dell'intradosso della volta (o arco) della quale costituisce il sostegno durante la costruzione.
2) Nell'industria mineraria, elemento di armatura in profilato metallico; anche sagoma circolare od ovoidale.
3) In aeronautica, diaframma trasversale di una struttura alare, o di impennaggio, i cui compiti sono quelli di assicurare la fedeltà al profilo prescelto, di stabilizzare il rivestimento (unitamente agli eventuali correntini), di trasmettere al longherone (o ai longheroni) i carichi aerodinamici distribuiti sulla superficie (dell'ala o dell'impennaggio), e di distribuire al fasciame eventuali carichi concentrati, quali per esempio quelli introdotti da installazioni motrici, d'armamento, ecc. Le centine possono essere realizzate secondo diverse tecniche costruttive: la struttura a traliccio, assai diffusa in passato, è oggi limitata a centine in legno, o semimetalliche, per aerei di peso e prestazioni limitate; assai più diffusa la costruzione metallica, per stampaggio di lamiera in lega leggera, con fori d'alleggerimento imbutiti ed eventuali montanti d'irrigidimento. Centine destinate a sopportare carichi particolarmente rilevanti vengono spesso ottenute per fresatura da semilavorati. La ricerca degli anni Novanta si è orientata verso lo studio di centine di materiale plastico termoformate, per tagliare drasticamente i costi di costruzione rispetto alle tradizionali strutture metalliche.
4) Curvatura data a un'asse, a un ferro, a una cornice, alla parte di un mobile; quindi: a centine, loc. che indica elementi di tale forma con il senso di arcuato, incurvato; schienale a centina; dare centina, incurvare.
5) Rifinitura ricamata, costituita da piccoli smerli; è adatta, in particolare, alla biancheria domestica.
6) Bianco tipografico di forma o contorno curvilineo, ad arco di cerchio o di altre curve.
Scienza delle costruzioni
Le centine, un tempo solo in legno, sono generalmente sostituite da quelle in elementi d'acciaio, per la loro rapidità di montaggio e il completo recupero; queste possono in casi particolari essere annegate, cioè inglobate come elementi resistenti definitivi nel getto di calcestruzzo del quale vengono così a costituire in un primo tempo il sostegno, quindi l'armatura. Le centine si distinguono in fisse e mobili. Le prime, tradizionali, vengono smontate, una volta terminata la loro funzione, per poterne recuperare il materiale da reimpiegare e possono essere a sbalzo, cioè senza appoggi intermedi (quando il terreno sottostante non garantisca un appoggio sicuro oppure quando sia necessario lasciare libera la via inferiore), oppure appoggiare su una serie di punti distribuiti sulla luce. Le centine mobili, invece, usate per la costruzione ripetuta di uno stesso tipo strutturale, vengono riutilizzate senza necessità di smontaggio, mediante traslazione (per esempio con un sistema di martinetti e rotaie) nel nuovo punto di costruzione. La scelta dell'uno o dell'altro tipo di centina dipende essenzialmente dalle diverse condizioni di ambiente, lavoro, materiale, tempo e altri possibili condizionamenti propri del singolo tema strutturale affrontato. Una centina si realizza mediante giunzione di elementi prismatici a formare ingabbiature opportunamente controventate, poggianti su ritti. Sull'estradosso vengono disposte trasversalmente delle tavole costituenti il cosiddetto tamburo e su questo si esegue l'aggraziatura, cioè la rettifica della superficie, per conferirle la curvatura voluta, mediante sabbia umida ben battuta. La monta della centina deve essere maggiore di quella della struttura in misura tale da ridursi a quella voluta per effetto degli assestamenti e delle deformazioni elastiche sotto l'azione del carico. Devono inoltre essere predisposti meccanismi di disarmo tali che ne permettano il progressivo disimpegno con conseguente graduale entrata in carico della struttura ultimata.