bulbocapnina
sf. [sec. XIX; da bulbo+ greco kapnós, vapore, fumo]. Alcaloide che si ricava dai bulbi di numerose specie di Corydalis. Ha struttura fenantrenica, molto simile a quella dell'apomorfina. La bulbocapnina ha notevole interesse nella medicina sperimentale come mezzo di studio della catalessia. Infatti, somministrata a opportune dosi nell'animale di laboratorio, produce un tipico atteggiamento di “postura fissa”, caratterizzato dall'assenza di movimenti volontari e da uno stato di rigidità “plastica”, che perdura fino a oltre 20 ore. Durante tale periodo l'animale conserva gli atteggiamenti posturali, spesso curiosi, nei quali viene posto dallo sperimentatore. Il meccanismo con cui la bulbocapnina induce tale sindrome è sconosciuto (forse di origine nervosocentrale). Ha trovato applicazione nella terapia sintomatologica di malattie che causano tremori muscolari.