balenièra

sf. [da balena].

1) Ogni nave attrezzata per la caccia sia della balena sia di altri cetacei e mammiferi marini. § Si può parlare di baleniera, o navi baleniera, solo da quando ebbe inizio, a opera dei Baschi, la caccia pelagica dei cetacei. Si trattava di grossi velieri a tre alberi, armati variamente secondo gli usi in vigore nelle diverse marine; successivamente vennero usati brigantini e brigantini-goletta dotati di sei o otto lance, anch'esse dette baleniere, per l'attacco e l'uccisione della preda. Attualmente le baleniere sono navi con scafo in acciaio, di stazza lorda variante dalle 500 alle 1000 t, lunghezza da 50 a 60 m, e con apparato motore molto potente, idoneo all'inseguimento e poi al traino delle prede. Sono armate con un cannoncino lancia-arponi, sistemato generalmente sul cassero di prora, gli arponi possono essere a testa esplosiva oppure collegati a un generatore di corrente ad alta tensione capace di folgorare con le sue scariche il cetaceo colpito. Completano l'attrezzatura per la caccia l'ecoscandaglio per l'avvistamento sottomarino delle prede e gli emettitori di ultrasuoni per spaventarle e rendere più facile l'inseguimento.

2) L'imbarcazione a remi utilizzata un tempo per l'attacco e l'uccisione dei cetacei, effettuata con arpone o fiocina a mano. Le baleniere venivano usate da terra oppure venivano tenute pronte a bordo dei velieri; si trattava di lance lunghe e strette, con prora e poppa affilate, con albero a vela ausiliario; avevano un equipaggio di sei uomini.

3) L'imbarcazione simile alle precedenti che, sulle navi militari, ha compiti di rappresentanza.