aurèola

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sf. [sec. XIV; dal latino (corona) aureŏla, (cerchio) d'oro].

1) Cerchio o raggiera dorata o comunque luminosa che nelle rappresentazioni artistiche avvolge il capo delle figure divine o santificate e talvolta delle personificazioni simboliche e mitologiche. L'uso dell'aureola risale al sec. IV a. C. ed era attributo delle divinità solari: per esempio Apollo-Elio-Sole. L'uso passò più tardi nel cristianesimo e lo troviamo già affermato nel sec. IV. La Chiesa dispone che l'aureola compete solo ai santi canonizzati, mentre consente l'aureola a raggiera per i beati; la vieta per i cristiani morti in fama di santità. Nel linguaggio artistico, il termine è comunemente usato in luogo di nimbo. L'aureola però, a differenza di quest'ultimo, può circoscrivere tutta la persona in una curva ellissoidale, talora anche raggiata (vedi mandorla). Anche le arti dell'Estremo Oriente si servirono del nimbo o dell'aureola come attributi del Buddha.

2) Per estensione, chioma, pettinatura: un'aureola di riccioli biondi. Fig., atmosfera circostante, prerogativa morale di una persona: luogo avvolto da un'aureola di fiaba; “nessuno per oggi ti toglierà l'aureola del genio” (Ojetti).

3) Per estensione, corona circolare intorno a un corpo da cui si distingue per un diverso tono di luce o di colore. In particolare: A) In meteorologia, anello luminoso osservabile internamente a una corona solare o lunare. Può comparire anche isolatamente (vedi alone). B) In mineralogia, aureola policroica, alone, bruno rossiccio o grigiastro, che si osserva al microscopio attorno a un minerale non pleocroico incluso in un minerale pleocroico; il fenomeno sembra dovuto alla presenza di sostanze radioattive nel minerale incluso. C) In elettrostatica, aureola elettrica, nome usato talvolta per indicare la scarica a effluvio.

4) In geologia, aureola metamorfica, zona ristretta che circonda una massa magmatica, costituita da rocce che hanno subito una trasformazione per metamorfismo di contatto; l'intensità del fenomeno diminuisce progressivamente allontanandosi dalla zona di contatto. I magmi acidi, data la loro ricchezza di elementi volatili, determinano aureole più estese e intense. In conseguenza dei fenomeni di ricristallizzazione si possono formare nuovi minerali, anche tipici, in relazione alla composizione della roccia incassante e del magma, nonché alla temperatura e alla pressione di quest'ultimo.