arti liberali

Indice

Descrizione generale

Sono dette liberali quelle arti ritenute degne dell'uomo libero e considerate come fonte di sapere disinteressato; si contrappongono alle arti manuali (o meccaniche), che sono praticate invece per scopi utilitaristici. Formatasi in età greco-romana, la nozione di arti liberali fu teorizzata nel sec. V dal retore Marziano Capella che, in una celebre opera (De Nuptiis Mercurii et Philologiae), fissò il numero e l'ordine delle sue componenti: grammatica, retorica, dialettica; aritmetica, geometria, musica (in quanto scienza matematica), astronomia. Le prime tre costituirono il “trivio”, le ultime quattro il “quadrivio”, i due sistemi di discipline su cui si basò l'insegnamento medievale. Le arti figurative, escluse dal novero delle attività liberali e relegate al rango di arti meccaniche o manuali, furono rivalutate nell'età rinascimentale, a opera di L. B. Alberti, di Leonardo, di Michelangelo.

Iconografia

La più antica raffigurazione delle arti liberali si trova in un mosaico pavimentale del sec. X conservato nel seminario di Ivrea, nel quale le arti sono presentate dalla Filosofia incoronata. Nel Medioevo le arti liberali vengono raffigurate secondo attributi molto precisi, già stabiliti nell'antichità nell'opera citata di Marziano Capella (la Grammatica con la verghetta, la Retorica con la lavagna, la Dialettica con i capelli inanellati, ecc.). In opere italiane dal sec. XII al XIV, sia mosaici sia sculture o pitture, è presente il tema delle arti liberali: così nel pulpito della cattedrale di Siena e nelle formelle della Fontana Maggiore di Perugia, di Nicola e Giovanni Pisano. Il gusto medievale per l'allegoria porta all'abbinamento delle arti con le virtù (pulpito del duomo di Pisa di Giovanni Pisano; tomba di Roberto d'Angiò in S. Chiara a Napoli, di Giovanni e Pace Bertini) o al loro inserimento in più vaste composizioni allegoriche (affreschi di Andrea di Bonaiuto nella Sala Capitolare di S. Maria Novella a Firenze; miniatura di Nicolò da Bologna, Milano, Biblioteca Ambrosiana). Frequente anche l'accostamento alle arti tecniche o manuali: i rilievi del Campanile di Firenze (forse realizzati su disegno di Giotto) ci danno le figurazioni più interessanti di questo tema, che sarà sviluppato anche nel Rinascimento (rilievi di Agostino di Duccio nella Cappella delle Arti al Tempio Malatestiano di Rimini; tomba di Sisto IV in S. Pietro a Roma, di Antonio Pollaiolo). Il classicismo rinascimentale assimilò spesso il tema delle arti a quello delle Muse, nella raffigurazione del Parnaso (famoso l'affresco di Raffaello nella Stanza della Segnatura in Vaticano).

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