armina
Redazione De Agostini
sf. [dal nome della pianta Peganum harmala]. Alcaloide a struttura indolica, detto anche banisterina, contenuto nel Peganum harmala e nella Banisteria caapi. Le foglie di quest'ultima vengono utilizzate dalle popolazioni indigene centro- e sudamericane per la preparazione di bevande inebrianti. L'armina, infatti, a piccole dosi produce euforia, allucinazioni e senso di leggerezza. Con l'aumento della dose si osservano tremori, eccitazione psicomotoria, convulsioni epilettiformi seguite da paralisi della muscolatura scheletrica.