antiofìdico
agg. e sm. (pl. m. -ci) [da anti-2+greco óphis, serpente]. Siero antiofidico, preparato capace di prevenire e di combattere i disturbi, spesso gravi, prodotti dai veleni di vari serpenti (Colubridi, Viperidi, Crotalidi). L'efficacia del siero antiofidico deriva dal fatto che i principi tossici inoculati da tali rettili hanno caratteristiche di antigeni, per cui vengono neutralizzati dagli anticorpi specifici ottenibili con l'introduzione del veleno stesso in organismi animali. Il siero antiofidico si ottiene da cavalli gradualmente immunizzati con piccole dosi di veleno ofidico o, più comunemente, mediante somministrazione di anaveleno. Questo rappresenta il prodotto di trasformazione del veleno ofidico trattato con soluzione di formolo al 5-6‰ e mantenuto a 38-40 ºC per 30 giorni. L'anaveleno è privo di potere tossico ma conserva inalterate proprietà immunizzanti. Il siero antiofidico ha effetti antitossici quasi istantanei. Lo si definisce polivalente grazie all'azione scarsamente specifica, almeno per quanto concerne i rettili velenosi europei.
Siero antiofidico. Il rettile affonda i denti nella membrana e secerne il veleno che viene raccolto per la successiva preparazione del siero.
De Agostini Picture Library/G. Sioën