anglicano

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agg. e sm. [sec. XIX; dall'inglese Anglican che risale al latino medievale Anglicanus, inglese]. In senso specifico, appartenente alla Chiesa d'Inghilterra, detta appunto Chiesa anglicana: comunità anglicana; Comunione Anglicana. Più in generale, sostenitore della Chiesa d'Inghilterra.

Canto anglicano

Modo usato nella Chiesa anglicana per cantare, in lingua inglese, salmi, cantici o altri testi sacri privi di struttura metrica ben definita. Mentre la salmodia della Chiesa cattolica resta monodica, nella Chiesa anglicana le formule melodiche sono armonizzate a quattro voci e in questo senso il canto anglicano si accosta alla pratica del falso bordone: se ne distingue tuttavia perché ogni versetto viene eseguito secondo uno schema metrico prefissato, cui deve adattarsi. L'origine del canto anglicano in senso stretto risale alla fine del sec. XVII. Poiché i versetti si applicano alla formula melodica armonizzata rimanendo costretti entro battute di durata teoricamente uguale, ne deriva che, secondo la lunghezza dei testi, ogni battuta può contenere un diverso numero di parole. L'andamento può quindi essere lento o mosso, non sempre abbastanza flessibile in rapporto alla declamazione del testo. Un segno particolare, detto pointing (´) è usato per indicare sillabe su cui la voce deve momentaneamente posare.

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