ananche o ananke
Redazione De Agostini
sf. lett. [sec. XIX; dal greco anánkē]. Violenza; necessità di natura, fato: “anch'egli [Ibsen] fa sentire il fato, l'antica ananche che pesa sugli esseri” (Soffici). § Inizialmente esprimeva solo il concetto di fato imposto dagli dei agli uomini e perciò inesorabile e ineluttabile. Più tardi troviamo Ananche personificata e venerata assieme a Bia (la Violenza) con un santuario a Corinto. Platone la descrive come la madre delle Moire e nel pensiero orfico diventa una potenza cosmogonica.