amenorrèa
sf. [a- privativo+menorrea]. Assenza temporanea o permanente delle mestruazioni. A seconda del momento della comparsa dell'amenorrea si distinguono un' primaria, caratterizzata da assenza totale, talora definitiva, delle mestruazioni, dovuta a malformazioni anatomiche (assenza congenita della vagina, imene imperforato, ipogenesia ovarica o uterina ecc.) o a gravi malattie generali (tubercolosi, anemia, malaria, diabete ecc.); un' secondaria, che compare dopo un periodo più o meno lungo di funzionamento ovarico e può essere dovuta a gravidanza, allattamento, menopausa ( fisiologica), oppure interventi chirurgici sull'apparato genitale (isterectomia), alterazioni dell'ipofisi (infiammazioni, tumori), obesità o, al contrario, magrezza (anoressia mentale), cause psicogene responsabili di ridotta funzionalità dell'ipofisi, sindrome dell'ovaio policistico. Anche un eccesso di attività fisica, tipico delle atlete professioniste, può indurre amenorrea per una aumentata produzione di ormoni maschili (testosterone). L'amenorrea può avere una causa psicosomatica, può essere cioè l'effetto somatico di un conflitto psicologico o, infine, un sintomo che può essere presente insieme ad altri in diversi quadri clinici psicopatologici quali per esempio stati depressivi profondi ( patologica). La terapia è varia e, a seconda dei casi, può essere chirurgica o farmacologica.