alterato

agg. [sec. XIII; pp. di alterare]. Che ha subito alterazione; comunemente fig., commosso, eccitato, sconvolto: voce alterata; mente alterata. In particolare, in grammatica, è così detto un vocabolo formato con un suffisso che modifica il significato del vocabolo primitivo in senso accrescitivo, diminutivo, vezzeggiativo, peggiorativo (o spregiativo). Possono essere alterati non solo i sostantivi (librone, libretto, libricino, libraccio), ma anche gli aggettivi (cattivone, cattivello, cattivuccio, cattivaccio) e gli avverbi (benone, benino, pochetto, maluccio).

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