al-Ma'mūn
califfo abbaside (786-833). Secondogenito di Harūn ar-Rašīd, ottenne il califfato muovendo guerra al primogenito al-Amīn, che fu vinto e ucciso (813). Al-Ma'mūn riunificò lo Stato, progettando di trasferire la capitale da Baghdad a Merw (Khorāsān), dove egli risiedeva. Cercò di guadagnarsi l'appoggio degli Alidi, nominando erede l'alide ʽAli ar-Rīdā e sostituendo le insegne nere degli Abbasidi con quelle verdi degli Alidi, ma l'Iraq gli si ribellò, acclamando califfo Ibrāhīm, suo zio. Al-Ma'mūn seppe ristabilire la situazione, rientrando vittorioso in Baghdad. Lottò poi a lungo coi Bizantini in Asia Minore, ma a Tarso trovò la morte. Protesse scienze e lettere, accolse molti dotti alla sua corte, promosse la traduzione di opere greche e siriache: sotto di lui Baghdad raggiunse un mirabile splendore culturale.