abulìa
Redazione De Agostini
sf. [sec. XIX; dal greco abulìa, comp. di a- privativo+bulḗ, volontà]. Mancanza di volontà, irresolutezza. § In psicopatologia, disturbo del comportamento volontario che si manifesta con un'incapacità patologica di iniziare o portare a termine le proprie azioni, anche se l'abulico, che conserva intatta la capacità di ottenerne delle rappresentazioni mentali, desidera farlo. Costituisce un sintomo di numerose malattie e sindromi psichiche, quali, per esempio, la melancolia, la psicoastenia, l'ossessione e la depressione.