Zivèri, Albèrto

pittore italiano (Roma 1908-1990). Dopo una breve esperienza postimpressionista conobbe M. Mafai e Scipione, inserendosi nel gruppo della “Scuola romana”. Nel 1935, alla II Quadriennale romana ottenne i primi riconoscimenti e le recensioni positive da parte di E. Cecchi e C. Carrà. Dallo studio di H. van Rembrandt, G. Courbet, El Greco, F. Goya e Tiziano derivò uno stile caratterizzato da un robusto senso plastico e un deciso chiaroscuro (La rissa, 1937-38; Faustina, 1939; Gli amanti, 1941). Famose restano le serie dedicate ai postriboli e ai pugilatori, così come, fra i paesaggi, la serie dei Notturni e delle Fermate del tram.

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