Vitier, Cintio
poeta e saggista cubano (L'Avana 1921). Figura di punta del gruppo di neoavanguardia di Orígenes, al quale ha dedicato l'antologia critica Diez poetas cubanos (1948), si è affermato lirico sensibile e pensoso, in una serie di raccolte poetiche che vanno da Sedienta cita (1943; Appuntamento assetato) a Canto llano (1956). Particolare rilievo hanno Vísperas (1953), Testimonios (1968), La fecha al pie (1981), Palabras a la aridez (1989), Hojas perdidizas (1989), Poemas de Mayo y Junio (1990). Altrettanto feconda e incisiva la sua attività saggistica, dalle conferenze riunite in Lo cubano en la poesia (1957) ai saggi del 1969 firmati con Fina García Marruz (Temas Martianos), all'importante Crítica literaria y estética en el siglo XIX cubano (1968-74). La sua prosa fluida ed elegante si è agevolmente prestata alle esigenze creative del romanzo in De Pena Pobre (1978) e Los papaeles de Jacinto Finalé (1984). Nel 1988 gli è stato conferito a Cuba il Premio Nacional de literatura.