Vallétta
Indicecapitale di Malta, m s.m., 6315 ab. (2005).
Generalità
Situata all'estremità di uno sperone roccioso della costa orientale dell'isola di Malta. Costituisce con i centri vicini un agglomerato urbano (Grand Harbour) e un attrezzato porto commerciale sulla rotta del Canale di Suez. Valletta è sede di un'università (1769) e di numerosi istituti superiori e di ricerca. Nel 1980 è stata inclusa nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Anche La Valletta.
Storia
Il suo primo nucleo, Fort Sant'Elmo, fu edificato nel 1551 dal gran maestro dell'Ordine Ospitaliero di San Giovanni J. de La Valette (da cui il nome della città), rivelandosi determinante nel 1565 per respingere il grande assedio ottomano di Malta. I lavori di costruzione della città iniziarono l'anno dopo, proseguendo per un ventennio. La città iniziò a essere abitata già nel 1571, quando divenne capoluogo dell'isola, e fu completata e abbellita, diventando un gioiello barocco, nei sec. XVII e XVIII. Fu per breve tempo, come il resto dell'isola, occupata dai Francesi dal 1798 al 1800 (vi soggiornò Napoleone in viaggio verso l'Egitto), quando fu ripresa dai maltesi con l'aiuto degli Inglesi e dei Borbonici. Dal 1814 diventò protettorato britannico e importante base navale. Durante la seconda guerra mondiale subì numerosi bombardamenti aerei da parte degli Italiani e dei Tedeschi.
Arte
Numerosi sono gli edifici di grande interesse storico-artistico. La chiesa di S. Giovanni, costruita tra il 1573 e il 1577 da G. Cassar su schemi manieristici influenzati dalla tradizione architettonica locale, conserva al suo interno lo splendido pavimento marmoreo (375 lapidi policrome) e numerose opere d'arte, tra cui la celebre Decollazione del Battista del Caravaggio (1608), alcuni dipinti di M. Preti, oltre a tele e sculture di artisti locali, italiani e francesi del sec. XVII. Notevoli per imponenza e severità il palazzo del Gran Maestro (1571; G. Cassar), gli alberghi d'Italia, di Castiglia e León, di Provenza (tutte realizzazioni cinquecentesche di G. Cassar), peraltro molto rimaneggiati nel sec. XVIII. Fra le chiese, particolarmente notevoli quelle barocche del Gesù (di F. Bonamici), del Naufragio di S. Paolo, di S. Maria del Gesù (di G. Cassar), di S. Francesco, tutte assai ricche di opere d'arte. Alla fine del sec. XVIII risale il bel palazzo della Biblioteca Nazionale (di S. Ittar), dove sono conservati oltre 60.000 volumi, 1250 manoscritti miniati e gli archivi dell'Ordine Ospitaliero di San Giovanni. Il Fort Sant'Elmo (1551, con aggiunte del 1687 e 1790) ospita il Museo Nazionale della Guerra, con alcuni cimeli relativi alla seconda guerra mondiale. Nell'Admiralty House, palazzo del sec. XVIII con sontuoso interno barocco, ha sede il Museo Nazionale dell'Arte con una collezione di opere di artisti che soggiornarono a Malta tra i sec. XV e XX (G. Reni, M.Preti). Il Museo Nazionale Archeologico è alloggiato nell'albergo di Provenza ed espone reperti maltesi, fenici, punici e romani.
Economia
Centrale nell'economia cittadina è il ruolo del porto, collegato ai maggiori scali del Mediterraneo. Modesta è l'industria, attiva nei settori cantieristico, tessile, del vetro e del tabacco. Nel terziario spiccano le attività legate alle funzioni politiche e amministrative della città e soprattutto al cospicuo flusso turistico che la raggiunge per molti mesi dell'anno. Aeroporto (Luqa).
Curiosità
Dedicata alla Nostra Signora delle Vittorie è la festa che si tiene la prima settimana di agosto per commemorare le vittorie sui Turchi nel 1565, sui Francesi nel 1800 e sulle forze dell'Asse nel 1943.