Valente, Giambattista
sindacalista italiano (Cicagna, Genova, 1872-Roma 1944). Formatosi alla scuola di G. Toniolo, sviluppò all'interno del nascente movimento della Democrazia Cristiana di fine secolo la sua vocazione all'impegno religioso e sociale. Fondatore e direttore del giornale Il Popolo Italiano, sul quale venne pubblicato nel 1899 “Il programma di Torino” dei giovani democratici cristiani, nel 1901 partecipò alla creazione del “Domani d'Italia”, insieme a R. Murri e a P. Mattei-Gentili, in vista della nascita di un vero movimento di leghe e associazioni operaie di matrice cattolica. Dopo un importante soggiorno in Germania, Valente lavorò per suscitare un sindacalismo di ispirazione cristiana in Italia, soprattutto dopo essere stato nominato (1916), dal papa Benedetto XV, segretario dell'Unione Economica Sociale. Nel 1918 egli riuscì a dar vita alla Confederazione Italiana dei Lavoratori (CIL), di cui fu il primo segretario generale. Sostenitore del sindacato, che egli chiamava “a direttiva cristiana” per distinguerlo dal confessionale, e della sua autonomia nella sfera economica e professionale dal partito politico (era stato tra i fondatori del Partito Popolare Italiano), condusse una forte battaglia per il riconoscimento giuridico del sindacato e la partecipazione dei lavoratori agli utili, fino all'avvento del fascismo e al conseguente scioglimento della CIL.