Vólpi, Giusèppe, cónte di Misurata
finanziere, industriale e uomo politico (Venezia 1877-Roma 1947). Fondatore della Società adriatica di elettricità (1905), diede vita a numerose attività economiche e commerciali nei Balcani (fondazione della Società commerciale d'Oriente, organizzazione del monopolio dei tabacchi nel Montenegro, impianto del porto di Antivari ecc.) per cui nel 1912 fu scelto dal governo italiano come negoziatore della Pace di Losanna con la Turchia. Interventista e volontario durante la prima guerra mondiale, fu presidente (1915) del comitato di mobilitazione industriale; nel 1919 partecipò alla Conferenza di Parigi e nel 1920 condusse a Belgrado i negoziati che portarono al Trattato di Rapallo. Governatore della Tripolitania (1921-25), pacificò definitivamente la regione e ne iniziò la valorizzazione economica; ministro delle Finanze (1925-28), definì la questione dei debiti di guerra, ridusse la circolazione cartacea e, benché di parere contrario, attuò la decisione di Mussolini di stabilizzare a novanta lire il cambio con la sterlina. Ritornato all'attività privata, contribuì allo sviluppo industriale di Venezia e alla fondazione di Porto Marghera, fu presidente della Biennale e animatore di numerose altre attività artistiche e culturali. Senatore (1922), presidente della Confederazione degli industriali (1934) e membro del Gran Consiglio del fascismo, nel 1943 fu arrestato dal governo di Salò, ma riuscì a fuggire in Svizzera e non tornò in Italia fino al 1947.