Upītis, Andrejs
(anche Upīts). Narratore e critico letterario lettone (Kalnini 1877-Riga 1970). Legato al movimento rivoluzionario dal 1905, ricoprì importanti cariche pubbliche. Fu il primo critico letterario marxista lettone e per oltre mezzo secolo il più vigoroso narratore realistico del suo Paese. Nella sua vasta opera si segnala il ciclo narrativo composto dalla trilogia I Robežnieki (1908-21) e dai romanzi Il ritorno di J. Robežniek (1932) e La morte di J. Robežniek (1933), nel quale, attraverso le vicende di una famiglia contadina lettone dal periodo delle lotte sociali 1890-1905 agli anni successivi alla I guerra mondiale, Upitis analizza i conflitti tra le vecchie e le nuove generazioni. Da ricordare anche i romanzi Sul ponte dell'arcobaleno (1926), La prima notte (1937), La terra verde (1945) e La schiarita (1951), e i libri di novelle I ragazzi di Zamsheli (1960) e La vita nuda (1963). Autore anche di commedie con punte satiriche e di drammi storici (Mirabeau, 1926; Giovanna d'Arco, 1930; Spartaco, 1940 ecc.) Upitis ha dato un notevole contributo alla storia e alla critica letteraria con opere quali la Storia della nuova letteratura lettone (1921), Storia della letteratura mondiale (1930-34), La letteratura lettone (1951), Saggi di critica letteraria (1955) e Storia del realismo socialista.