Ukrajinka, Lesja
pseudonimo della scrittrice ucraina Larysa Petrovna Kosač-Kvitka (Novograd-Volynskij 1871-Surami, Georgia, 1913). Di famiglia nobile, dimostrò fin dall'infanzia un grande talento per le lingue. Profonda conoscitrice delle letterature straniere, in particolare del romanticismo, contribuì in modo determinante all'evoluzione culturale del suo Paese, le cui aspirazioni all'indipendenza espresse in composizioni neoromantiche ispirate al folclore e alle tradizioni (Sulle ali dei canti, 1893; Canti degli schiavi, 1895-96; Riflessioni e sogni, 1899; Echi, 1902). Molto successo ebbero i suoi drammi, in versi e in prosa, ispirati alla lotta per l'indipendenza combattuta dal popolo ucraino, alle vicende del popolo ebraico e ai primi cristiani (La rosa celeste, 1896; La cattività babilonese, 1903; Sulle rovine, 1901; Nelle catacombe, 1906; Giovanna, sposa di Chusov, 1909; L'avvocato Marziano, 1911). Un posto a parte occupano Il padrone di pietra (1912), versione ucraina della leggenda del Don Giovanni, e la fiaba drammatica Il canto della foresta (1912), considerata da molti il suo capolavoro.