Tzètze, Giovanni
grammatico e poeta bizantino, vissuto a Costantinopoli nel sec. XII. Fu segretario e insegnante di grammatica prima di dedicarsi completamente all'attività letteraria. Fra il 1141 e il 1170 compose un farraginoso poema erudito in 12.674 versi politici, da lui chiamato Libro delle storie, ma noto col nome di Chiliadi (Le migliaia) datogli dal primo editore Gerbel (1546), in base alla divisione in 15 sezioni di mille versi ciascuna. Della sua cospicua produzione si ricordano: le Allegorie all'Iliade e all'Odissea (ca. 10.000 versi politici); l'Esegesi all'Iliade, ispirata a una velenosa polemica contro tutti i precedenti commentatori di Omero; i Carmina Iliaca, raccolte di tre componimenti in esametri, chiamati Antehomerica, Homerica e Posthomerica. Estesissima è l'attività di scoliaste svolta da Tzetze su opere dell'antichità classica; per questa via ci ha conservato molti frammenti (per esempio di Ipponatte). Si ricordano infine un trattato Sulla differenza dei poeti (comici e tragici) e un libro sul metodo dell'interpretazione allegorica.