Turrini, Peter

drammaturgo e scrittore austriaco (St. Margarethen im Lavanttal 1944). Il rifiuto delle convenzioni sociali, il gusto dello smascheramento dei luoghi comuni e delle ipocrisie del mondo borghese di un'Austria apparentemente ancora idilliaca di cui è intrisa tutta la sua prima produzione, gli sono valsi la fama di enfant terrible e hanno visto accomunare il suo nome a quello del bavarese F.-X. Kroetz. La volgarità provocatoria e a tratti aggressiva di Rozznjogd (1971; Caccia ai topi), l'opera del debutto che si ritrova in parte negli adattamenti di classici del teatro europeo quali Der tollste Tag (1972; Il giorno più pazzo) tratto da Baumarchais o Die Wirtin (1973; La locandiera) tratto da C. Goldoni fa spazio, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, a toni più realistici e a un'indagine più approfondita della “contraddittorietà dell'esistenza umana”. Questa evoluzione che rappresenta anche un superamento della “linea di demarcazione tra palcoscenico e vita” si coglie nel dramma Maria und Josef (1980; Maria e Giuseppe) come pure nei lavori successivi Die Bürger (1982; I cittadini) e Die Minderleister (1988; Chi rende meno). Solo moderatamente irriverente si è rivelato Tod und Teufel (1991; Morte e diavolo) seguito da Alpenglühen (1992; Cime rosseggianti) nell'allestimento di Claus Peymann al Burgtheater di Vienna, da Grillparzer im Pornoladen (1993; Grillparzer al Pornoshop) portato sulle scene dal Berliner Ensemble. Del 1996 sono il dramma Die Schlacht um Wien (La battaglia di Vienna) e il saggio Liebe Mörder! Von der Gegenwart, dem Theater und dem lieben Gott! (Cari assassini! Sul presente, il teatro e il buon Dio).

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