Treemonisha
opera in tre atti di Scott Joplin su libretto proprio, scritta nel 1905-11 e rappresentata postuma nel 1974. È una favola allegorica sulla liberazione del popolo nero americano attraverso l'istruzione, in cui si scorgono tratti autobiografici. La guerra civile è appena finita: uno stregone offre un amuleto a Monisha, ma la figlia di lei, Treemonisha, giovane istruita, dalla nascita misteriosa, cerca con parole pacate di dissuaderlo da tale attività. Egli la deride e si allontana minacciandola. Poco dopo Treemonisha viene rapita e portata nel bosco. Gli stregoni decidono di punirla gettandola legata su un nido di vespe, ma un amico giunge a salvarla travestito da spaventapasseri; gli stregoni superstiziosi lo credono il diavolo e fuggono terrorizzati. Treemonisha torna al villaggio: la folla vorrebbe giustiziare gli stregoni, ma Treemonisha si oppone fermamente e li perdona. Gli abitanti del villaggio, stupiti dalla grandezza d'animo della ragazza, la eleggono loro leader: sarà lei a guidare la sua gente verso un futuro migliore e più libero. Joplin consacrò a Treemonisha tutte le sue ultime energie, ma rifiutata dagli editori, fu pubblicata solo nella versione per piano e canto; dopo la sua morte l'orchestrazione andò perduta. Gunther Schuller l'ha riorchestrata e incisa, rivelandola al mondo come un capolavoro della musica; un'opera di impianto classico, in un linguaggio originale e di conturbante bellezza melodica, e cori di grandiosa potenza espressiva.