Talamóna

comune in provincia di Sondrio (23 km), 285 m s.m., 21,24 km², 4506 ab. (talamonesi), patrono: Natività di Maria Vergine (8 settembre).

Centro della bassa Valtellina, situato alle pendici del monte Lago; è compreso nel Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi. Di antica origine, subì le dominazioni romana e longobarda. Appartenne al monastero di Sant'Abbondio di Como (1015), fu libero comune (sec. XIII) e dal 1512 al 1797 rimase sotto il controllo delle Leghe Grigie.§ Nell'abitato, dai begli edifici con cortili affrescati tra i sec. XVI e XIX, spicca la parrocchiale della Natività di Maria che, sebbene rifatta in stile neogotico tra il 1920 e il 1927, custodisce pregevoli dipinti del sec. XVI e arredi sacri del Quattrocento e conserva della costruzione cinquecentesca il campanile, l'abside e il presbiterio. La chiesa di San Giorgio conserva il primitivo impianto a navata unica con due cappelle laterali, sopravvissuto al rimaneggiamento secentesco. La chiesa di San Gerolamo (sec. XV) ha l'interno affrescato da Francesco Guaita e Abbondio Paruta.§ L'economia si basa sull'agricoltura (cereali e uva da vino per la produzione di grumello e inferno DOC), sull'allevamento (bovini, ovini e caprini) e sull'industria, attiva nei comparti meccanico (impianti per l'industria petrolchimica), edile (prefabbricati), cartario, dell'abbigliamento, dell'arredamento (mobili), della lavorazione della gomma e delle materie plastiche.