Sun Yat-sen
uomo politico cinese (Hsiang-shan 1866-Pechino 1925). Figlio di contadini agiati studiò medicina laureandosi a Hong Kong nel 1892. Ma già durante il periodo universitario si era convinto della necessità di riformare profondamente la vita politica cinese e aveva aderito a una società segreta antimancese (la dinastia al potere Ch'ing era infatti mancese). Nel 1894 fondò a Honolulu un movimento rivoluzionario, la società per la rinascita della Cina (Hsing Chung Hui) che l'anno successivo tentò un colpo di mano contro il governo provinciale di Canton; privo dell'appoggio popolare il tentativo fallì e Sun Yat-sen, condannato a morte, si rifugiò in Giappone. Pur senza abbandonare l'attività rivoluzionaria Sun Yat-sen si dedicò a lunghi viaggi in Europa dove rimase sino al 1905. Rientrato in Giappone, attuò la fusione della società Hsing Chung Hui con altre organizzazioni rivoluzionarie in esilio costituendo la Lega Associata (Tung Meng Hui), di cui fu proclamato presidente, assumendo inoltre la direzione del giornale Muig. Il programma della Lega si basava sui tre “principi del popolo”, vale a dire: la repubblica democratica, il nazionalismo (la Cina ai Cinesi) e la riforma agraria (la terra ai contadini). Dal 1906 al 1908 la Lega diede vita a varie rivolte di vaste proporzioni per cui, dietro pressanti richieste del governo cinese, Sun Yat-sen fu espulso dal Giappone e, successivamente, dall'Indocina francese. Sun Yat-sen emigrò allora negli Stati Uniti continuando tuttavia a dirigere la lotta che andava sempre più estendendosi. L'insurrezione di Wu-chang (ottobre 1911) portò alla costituzione di un governo militare rivoluzionario al sud e al centro del Paese. Nel dicembre 1911 Sun Yat-sen rientrava in patria e a Shanghai il 1º gennaio 1912 veniva eletto presidente della Repubblica. Pechino e il Nord del Paese rimanevano tuttavia fermamente in mano alle forze conservatrici anche dopo che il 12 febbraio l'imperatore aveva abdicato. Si presentò allora la necessità di trovare una formula di compromesso tra rivoluzionari e moderati per cui Sun Yat-sen rinunciò alla carica, che fu assunta da Yüan Shih-K'ai. L'involuzione della situazione politica era evidente e già nell'agosto 1912 il Tung Meng Hui, associandosi a forze liberal-borghesi, aveva dato vita a un'organizzazione assai più moderata, il Kuomintang, mentre il Paese diveniva preda dei “signori della guerra”. Sun Yat-sen fu nuovamente costretto all'esilio (1913). Fallito il tentativo (1917-18) di costituire a Canton un proprio governo, Sun Yat-sen vi ritentò nel 1921-22 ripiegando poi per qualche tempo a Shanghai. In quel periodo intensi furono i contatti con il Partito Comunista Cinese, mentre il Kuomintang fu riorganizzato su una base più avanzata. Battuto nel 1924 un tentativo inglese di rovesciare il suo governo, Sun Yat-sen assurse a simbolo dell'unità del Paese. Il 12 novembre 1924 emanava la Dichiarazione per la marcia verso il Nord, mentre il governo di Pechino lo invitava a discutere le condizioni per la riunificazione della Cina, ma Sun Yat-sen moriva il 12 marzo dell'anno dopo.