Stello

opera in prosa di A. de Vigny, pubblicata nel 1832. La narrazione è divisa in tre settori, dai quali emerge che il poeta, in qualunque periodo storico, è fatalmente infelice, anzi è vittima. In tre casi il Docteur Noir (cioè la vita nella sua rudezza) espone al giovane Stello, che idealisticamente pensa a un'azione politica utile al mondo, come la poesia dia solo sofferenza. Si parla anzitutto di N. Gilbert (1751-80), morto in miseria come si credeva un tempo: la corte del Re Sole nega ogni aiuto al poeta morente. Il secondo caso rispecchia l'Inghilterra costituzionale: il poeta Th. Chatterton (1752-70) si avvelena per l'incomprensione della donna che ama e per la miseria (de Vigny tratterà ampiamente il caso in un dramma). Nel terzo racconto, Une histoire sous la Terreur, si parla degli ultimi giorni di A. Chénier e dell'ambiente della prigione di Saint-Lazare. Il volume è tipico come documento del pessimismo del poeta e va esaminato accanto alle sue liriche più famose.

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