Stampa, Gàspara

poetessa italiana (Padova ca. 1523-Venezia 1554). Alla morte del padre (1531), si trasferì con la famiglia a Venezia e fu introdotta nella società aristocratica lagunare, condividendone la vita frivola e dissipata. Sebbene non sia mai stato provato che la Stampa fosse una “cortigiana” di professione, è tuttavia certo che ebbe un'intensa e varia vita amorosa e che fece del suo salotto un ritrovo di gentiluomini, letterati e artisti. Al centro della vicenda umana e poetica della Stampa è l'amore per il nobile Collaltino di Collalto, dal quale fu abbandonata dopo una relazione durata dal 1548 al 1551. Da questo amore sono ispirate, in gran parte, le Rime, 311 componimenti pubblicati postumi (1554) dalla sorella Cassandra. La poesia della Stampa è stata arbitrariamente interpretata dai romantici che furono indotti dal loro culto per le situazioni drammatiche e passionali a individuare in lei quasi una novella Saffo, condotta precocemente alla morte da una tumultuosa esperienza sentimentale; in realtà la sua poesia va intesa come la morbida e patetica espressione di un temperamento sensitivo e fantasioso. In essa è certamente presente l'imitazione del Canzoniere di Petrarca, secondo il modello autorevolmente consacrato da P. Bembo. Sapienza tecnico-letteraria e calda, spesso torbida, esperienza affettiva, si mescolano in modo sorprendente nelle Rime, che costituiscono pertanto il più affascinante canzoniere amoroso del Cinquecento.

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