Canzonière (Petrarca)
Indiceraccolta di rime di F. Petrarca; comprende 366 componimenti poetici (317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali) ed è pervenuta a noi nel codice, in parte di mano del poeta, Vaticano 3195. Il manoscritto, il cui titolo originario è Francisci Petrarchae laureati poetae Rerum vulgarium fragmenta, è diviso in due parti, che hanno preso il nome “in vita” e “in morte di Madonna Laura”. Petrarca non solo scelse direttamente le sue rime da tramandare nel Canzoniere, ma lavorò fino alla fine per portarle alla perfezione, e le preoccupazioni umanistiche, insieme con la rimozione cristiana degli affetti terreni, non gli impedirono di curare intensamente le espressioni poetiche di questa storia d'amore che percorse gran parte della sua vita e che resta il centro della sua arte. Intorno alla figura di Laura (la gentildonna provenzale incontrata nell'aprile 1327 e morta nel 1348), non solo donna angelicata e simbolo stilnovistico, né circoscrivibile negli schemi della tradizione letteraria platonizzante, ma raffigurata e vagheggiata in una dimensione di reale fisicità, ruota l'universo passionale del poeta, la sua partecipazione affettiva e sensuale alle forme della natura circostante e si rivela, attraverso la sublimazione poetica, la tensione tormentata e quasi morbosa di questo desiderio inappagabile e ineliminabile. In realtà non è l'appagamento la risoluzione a cui tende questo amore di tutta una vita: esso trova il suo oggetto in se stesso, esiste in quanto filo conduttore che consente di legare e porre sul piano consapevole e purificato della contemplazione artistica la ricchezza, complicazione e potenzialità di autosvolgimento del mondo del sentimento. Si è potuto in questo senso affermare che non Laura, non le vicende dell'amore per lei, ma il poeta stesso e la sua vita interiore costituiscono la materia della sua poesia. Una vita affettiva che può espandersi pienamente e giungere a godere della bellezza come armonia fisica e spirituale, e della stessa natura, proprio nel vagheggiamento della memoria. Questi elementi si fanno più complessi e si accentuano nella seconda parte del Canzoniere, “in morte di madonna Laura”, in cui attraverso una poesia ancora più illimpidita si presenta, in uno sconsolato bisogno di perfezione e di purificazione e con una raffinatezza psicologica estrema, la considerazione dell'irrevocabilità del passato e dell'incompiutezza e solitudine dell'esistenza, mentre si ripropongono fortemente le preoccupazioni morali e i dissidi della coscienza insieme col bisogno di definitivo abbandono e pacificazione.
F. Montanari, Studi sul Canzoniere del Petrarca, Roma, 1958; K. Foster, Beatrice or Medusa: the Penitential Element in Petrarch's Canzoniere, Cambridge, 1962; E. H. Wilkins, Vita del Petrarca e formazione del Canzoniere, Milano, 1964; R. Ramat, Saggi sul Rinascimento, Firenze, 1969; M. Santagata, Dal sonetto al canzoniere, Padova, 1979.