Sorrènto
Indicecomune in provincia di Napoli (49 km), 50 m s.m., 9,93 km², 16.536 ab. (sorrentini), patrono: sant’ Antonino di Sorrento (14 febbraio).
Il Venerdì Santo si svolge una suggestiva Processione del Cristo Morto, portato in spalla dagli “incappucciati” per le vie del paese. La cittadina diede i natali al poeta Torquato Tasso (1544-1595). Vi furono girate alcune scene del film Il Decameron (1971) di Pier Paolo Pasolini. Nei dintorni, alla punta del Capo, sorge la villa di Pollio Felice (nota come “Bagni della regina Giovanna”), risalente al sec. I, la meglio conservata tra le ville romane della zona.
Generalità
Cittadina dell'omonima penisola, posta su un terrazzo tufaceo, a strapiombo sul mare, del versante settentrionale dei monti Lattari, tra giardini, vaste coltivazioni di agrumi e notevoli alberghi, intervallati da tipiche residenze signorili. Sorrento si affermò come rinomata località di soggiorno già a metà Settecento, accogliendo turisti illustri, tra cui W. Scott, G. Byron e J. Keats.
Storia
Fondata probabilmente dai Calcidesi, subì l'influenza etrusca, di Siracusa, dei Sanniti e, infine, di Roma, che la conquistò nel sec. III a. C. Durante la guerra sociale (91-89 a. C.) si schierò dalla parte degli Italici e, una volta ricondotta nell'orbita romana, vi fu dedotta una colonia di veterani sillani. Nel sec. V fu sede vescovile e, dopo il dominio dei Goti, divenne possesso dei Bizantini (552). Durante la crisi del dominio bizantino in Italia (sec. VII) acquistò autonomia come ducato, prima sotto la supremazia di Napoli, poi con signori propri, in continua lotta con Salerno, Amalfi e i Saraceni. Soggetta a Guaimario V (1039), principe di Salerno, e ai suoi successori, fu infine conquistata da Ruggero II (1133), che mise fine al ducato indipendente di Sorrento. Fu città in prevalenza guelfa e parteggiò per gli Angioini e poi per la dinastia dei Durazzo. In contrasto con Massa Lubrense e Vico Equense, nel 1501 si oppose con successo all'invasione ispano-francese. Nel 1558 subì un grave saccheggio da parte dei pirati saraceni. Nel 1799 aderì alla Repubblica Napoletana. Fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1980.
Arte
Scarsi sono i resti della città greca (solo alcune tombe e parti di mura), mentre della città romana rimangono numerose ville. Il piccolo chiostro (sec. XIV) del convento annesso alla chiesa di San Francesco d'Assisi (sec. XVIII, con facciata del Novecento) presenta elementi di gusto arabizzante. Il duomo, dedicato ai Santi Filippo e Giacomo, fondato nel Mille e ricostruito nel sec. XV in forme rinascimentali, conserva sul fianco un bel portale marmoreo (1478) e un pregevole coro ligneo intarsiato. Risale al sec. XV il Sedile Dominova (così chiamato perché ospitava uno dei due “sedili”, organi amministrativi della città), una loggia quadrata ad arcate a tutto sesto, che sostengono una secentesca cupola in maiolica, ornata da affreschi con architetture in prospettiva (sec. XVIII).
Musei
Singolare è il Museobottega della Tarsialignea, allestito nel palazzo Pomarici Santomasi, con una ricca collezione di oggetti e mobili dei maestri intarsiatori dell'Ottocento; il Museo Correale di Terranova, allestito nell'omonimo palazzo del Settecento, conserva una copiosa raccolta di oggetti d'arte di varie epoche e tipologie (notevoli i bassorilievi con scene religiose della Base di Sorrento, di età augustea), creata dalla famiglia Correale e donata al comune.
Economia
Il turismo è l'elemento più dinamico dell'economia: le notevoli attrezzature ricettive e di svago, il paesaggio e il clima mite ne fanno una meta frequentata dal turismo internazionale; a Sorrento è attivo inoltre un servizio di traghetti per Ischia e Capri. L'artigianato dell'intaglio del legno, dei merletti e del mosaico è ancora praticato, anche se in minor misura rispetto al passato. L'agricoltura produce agrumi, soprattutto limoni (da cui si ricava il famoso limoncello), uva (vino lacrima Christi), noci e olive.