Segretariàto per l'unióne dei cristiàni
fu istituito da papa Giovanni XXIII, il 5 giugno 1960, successivamente confermato come organismo conciliare e infine come organo centrale della Santa Sede. Esso ha un compito di particolare impegno: promuovere e ricomporre l'unità dei cristiani con opportune iniziative e attività di impegno ecumenico. Ripartito in due sezioni, una competente per l'Occidente, l'altra per l'Oriente, svolge la sua attività a due livelli: studia i complessi problemi dell'ecumenismo e porta avanti il dialogo con tutti i cristiani, anche mediante comuni convegni. È presieduto da un cardinale cui si affiancano membri, officiali maggiori e minori, e consultori. La costituzione apostolica Pastor Bonus di Giovanni Paolo II (28 giugno 1988) ne ha confermato le competenze mutandone però il titolo in Pontificio Consiglio per l'Unione dei Cristiani. Poiché la materia che questo dicastero deve trattare per sua natura tocca spesso questioni di fede, è necessario che esso proceda in stretto collegamento con la Congregazione della Dottrina della Fede, soprattutto quando si tratta di emanare pubblici documenti o dichiarazioni. Presso il Consiglio è costituita una commissione per studiare e trattare le materie che riguardano, dal punto di vista religioso, gli ebrei ed è diretta dal presidente del medesimo Consiglio.